PHUKET, Tailandia – In una vasta repressione denominata “Operazione Nominee Sweep”, il Central Investigation Bureau (CIB) ha arrestato un totale di 104 persone, tra cui 67 cittadini russi e 37 tailandesi, per il loro coinvolgimento in una vasta rete di società con azionisti.
L'operazione, guidata dal tenente generale Jirabhop Bhuridej, commissario della CIB, è stata resa nota ai media venerdì 31 maggio. L’indagine ha portato alla luce l’incredibile cifra di 1,603 società registrate con azionisti russi dal 2023, segnando un aumento di cinquanta volte rispetto alla media annuale di 30 società registrate annualmente registrata tra il 2016 e il 2022.
Inizialmente l'indagine aveva preso di mira una donna identificata solo come la signora Iana, una cittadina russa di 45 anni che risiedeva legalmente in Thailandia dal 2012. Si è scoperto che la signora Iana era azionista di nove società, tra cui sette società immobiliari e due servizi e tour operator, con un capitale complessivo di 38 milioni di baht. Inoltre, è proprietaria di condomini e appartamenti di lusso del valore di 900 milioni di baht in tre progetti a Phuket.
L'arresto della signora Iana e della sua collaboratrice tailandese, la signora Treethip, ha portato all'arresto di 231 sospetti legati alle operazioni di nomina.
Tra i detenuti, 98 sono stranieri, tra cui i già citati russi, insieme a 4 cinesi, 3 ucraini, 3 indiani, 3 pakistani, 3 sudcoreani, 2 italiani, 2 singaporiani, 2 siriani, 2 tedeschi, 2 turchi, 1 georgiano, 1 americano, 1 kirghiso, 1 svizzero e 1 bielorusso.
L'"Operazione Nominee Sweep" rappresenta un passo significativo negli sforzi della Thailandia per combattere le pratiche commerciali illegali e far rispettare le normative relative alla proprietà di imprese straniere. Le indagini in corso del CIB mirano a garantire il rispetto delle leggi tailandesi e a mantenere l'integrità del panorama economico della nazione.