COMUNICATO STAMPA:
La polizia, in collaborazione con il Dipartimento delle Belle Arti, ha arrestato tre sospetti coinvolti nel saccheggio di reperti provenienti da diversi siti archeologici. Circa 1,000 pezzi, alcuni vecchi di oltre un millennio, furono sequestrati in un'operazione coordinata.
L'indagine ha rivelato una banda a due livelli specializzata in questo commercio illegale: un gruppo responsabile degli scavi e un altro della vendita degli oggetti. Le reliquie, che includono sculture in bronzo, kit per tatuaggi, monete d'argento, conchiglie di ciprea e gioielli, sono state vendute tramite post su Facebook.
La polizia sotto copertura aveva precedentemente acquistato oggetti dai sospettati e li aveva sottoposti al Dipartimento di Belle Arti per la verifica. Una volta confermati come reperti storici, furono emessi mandati di arresto, che portarono a raid in nove località tra Chiang Mai, Lampang, Phayao e Sukhothai.
I sospettati sono stati accusati di possesso e vendita illegali di reperti storici e la polizia sta continuando le indagini per identificare ulteriori autori.
Il direttore generale del Dipartimento di Belle Arti Phanombut Chantharachot invita il pubblico a segnalare qualsiasi sospetto reperto storico al Ministero della Cultura o al Dipartimento delle Belle Arti. Gli scopritori verranno ricompensati con un terzo del valore del manufatto dopo la verifica.
Il dipartimento collaborerà inoltre con la polizia per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di preservare il patrimonio culturale tailandese e le leggi che lo proteggono.
Il precedente è un comunicato stampa del dipartimento PR del governo tailandese.
